“Lucille rimane il più fulgido esempio di dedizione all’attività medica svolta con eroismo fino alla fine del suo percorso” (Rita Levi Montalcini). Racconteremo la storia di Lucille Teasdale, chirurgo missionario in Uganda, attraverso la testimonianza della figlia Dominique e con il contributo dell’autrice e dell’illustratrice che hanno realizzato la sua biografia a fumetti. “Lucille degli Acholi” narra di un’antesignana della chirurgia al femminile. Nata a Montréal nel 1929, all’età di 13 anni aveva già deciso che sarebbe diventata medico in un paese povero. Una sfida, per gli anni ’50. “Chi vuoi che affidi a una donna suo figlio?” le diceva sua madre. Ma Lucille è determinata. Ha poco più di 30 anni quando il pediatra Piero Corti le chiede aiuto per avviare la chirurgia di un piccolo ospedale missionario nel cuore dell’Africa. Sarebbe dovuta rimanere qualche mese, ma resterà tutta la vita. Per 35 anni Lucille cura, istruisce nuove leve, opera. Come chirurgo di guerra esegue più di mille interventi per ferite da arma da fuoco. Ben prima che si impari a conoscere il virus dell’HIV, viene contagiata. È il 1985 quando si rende conto di avere contratto il virus. Non c’è cura, ma non si dà per vinta. Vivrà altri undici anni senza smettere di dedicarsi ai suoi pazienti. La sua eredità continua a vivere. Si chiama Lacor Hospital e conta 700 dipendenti ugandesi. Ogni anno cura 250 mila pazienti e forma 800 professionisti della sanità: un vero motore di sviluppo economico e sociale.