Filosofa, considerata una delle voci più significative del pensiero europeo contemporaneo, Donatella Di Cesare è professoressa ordinaria di Filosofia Teoretica al Dipartimento di Filosofia della Sapienza Università di Roma.
Molto presente nello spazio pubblico, dove ha svolto e svolge un’intensa attività giornalistica collaborando con quotidiani e riviste in Italia e all’estero, ha collaborato con molti programmi televisivi di approfondimento culturale e dibattito politico. Dal 2016 al 2022 ha fatto parte del Consiglio scientifico del CIR – Centro Rifugiati Italiane e dal 2023 è membro della giuria del Tribunale Permanente dei Popoli.
Nel suo libro Stranieri residenti. Una filosofia della migrazione (Bollati Boringheri, 2017) ha esaminato la figura dell’estraneo, dell’altro, fino al grande tema della migrazione, sullo spartiacque tra ermeneutica filosofica, decostruzione e teologia politica. Le sfide della violenza, visibile e invisibile, da Auschwitz fino alle forme contemporanee, l’hanno spinta a ripensare i diritti umani in una critica anarchica alla politica statuale e con il suo libro Sulla vocazione politica della filosofia (Bollati Boringheri, 2018) ha reclamato un ritorno della filosofia nella polis e delineato la possibilità di un pensiero radicale, capace di coniugare esistenza e comunità. Tra i suoi ultimi titoli: Il complotto al potere (Einaudi, 2021) e l’edizione di H. Arendt, Noi rifugiati (Einaudi, 2022).