Quando una società desidera formare delle persone capaci di riconoscere e accogliere i bisogni e i diritti dell’Altro, all’insegna del rispetto, dell’ascolto e del dialogo è importante comprendere come questa possa attivarsi in tale direzione. Potrà sembrare semplicistico, ma bisogna partire dalle persone, educandole a convivere con gli Altri, che hanno un proprio vissuto, un proprio spazio, un proprio confine personale. In tale ottica è auspicabile che una società investa nella cura delle persone, sul loro sviluppo psico-affettivo. Le fondamenta dello sviluppo psico-affettivo di una persona affondano le radici nella primissima infanzia. Partendo da queste premesse l’Associazione Italiana Famiglie “Lapo” APS, Enti e Professionisti contro le Malattie Neurologiche e Psichiatriche dell’Età Evolutiva, intende promuovere una riflessione sul pensiero di Elinor Goldschmied. Elinor Goldschmied, illustre pedagogista britannica del ventesimo secolo ha proposto un approccio innovativo per la formazione dei bambini all’asilo nido, considerandoli fin da subito come persone. Il suo messaggio passa attraverso un nuovo di concepire gli spazi e tempi del nido e attraverso una visione ampliata del gioco. Il gioco inteso come scoperta ed esplorazione del mondo che il bambino si accinge a conoscere. La pedagogista mette in luce il ruolo ancestrale dell’educatore all’interno del nido, il quale non adempie meramente ad un compito di accudimento, ma è importante che tenga conto del suo sviluppo fisico ed emotivo e dunque che comprenda i bisogni e le difficoltà del bambino. In che modo è possibile realizzare tale visione innovativa? Secondo Elinor Goldschmied bisogna vivere dalla parte del bambino, confrontare i suoi comportamenti con quelli che abbiamo noi adulti in situazioni simili a quelle che vivono loro. L’innovazione di Elinor Goldschmied è proprio quella di aver valorizzato il sistema della persona di riferimento, ovvero che ogni educatore si occupi di un piccolo gruppo di bambini. L’educatore crea con ogni bambino e con la sua famiglia un legame speciale e un rapporto di fiducia che permettono al bambino di sentirsi al sicuro in un ambiente per lui nuovo. “Gli adulti spesso pensano che, se non intervengono direttamente nel gioco, sono privati di un ruolo; non si rendono conto che è solo la loro presenza a dare fiducia ai bambini mentre giocano e imparano.” -Elinor Goldschmied- La prospettiva di Elinor Goldschmied trova la sua ragion d’essere come misura preventiva per l’età adulta, si configura come la possibilità di contribuire positivamente allo sviluppo psico-fisico delle persone. L’ Associazione Italiana Famiglie “Lapo” APS, Enti e Professionisti contro le Malattie Neurologiche e Psichiatriche dell’Età Evolutiva con la collaborazione della dott.ssa in Filosofia Debora Tringali e Professoressa di Psicologia clinica e della prima Infanzia , la dott.ssa Alessandra Amato, Psicologa e cultrice della materia di Psicologia clinica e della prima Infanzia, la dott.ssa Alessia Rosa Primo Ricercatore di INDIRE e la Prof.ssa Maria Filomia Pedagogista, Professoressa di Letteratura per l’Infanzia intende presentare una tavola-rotonda sul tema e sensibilizzare la nostra società ad una presa di coscienza maggiore.
Evento organizzato da
Associazione Italiana Famiglie "Lapo" APS. Enti e Professionisti contro le Malattie Neurologiche e Psichiatriche dell’Età Evolutiva
Informazioni per il pubblico
L'accesso dell'evento è libero per un massimo di 100 persone. Alle persone è richiesto di mandare un mail di partecipazione al seguente indirizzo e-mail [email protected] specificando la loro volontà di aderire alla tavola rotonda. L'evento sarà una tavola rotonda, ovvero vi sarà il contributo iniziale di esperti dell'ambito e poi l'opportunità di un confronto il pubblico.
Modalità di partecipazione
Gratuita
Destinatari
Per adulti