Isabella de’ Medici, Camilla Martelli e Livia Vernazza: storie di donne alla corte dei Medici tra amori, politica e violenza. I contemporanei la giudicarono bellissima, colta e saggia, la raffigurarono come Santa Caterina d’Alessandria, la paragonarono a Minerva. Attorno alla figura di Isabella de’ Medici, figlia di Cosimo I ed Eleonora di Toledo, negli anni Sessanta e Settanta del Cinquecento, si muoveva il mondo intellettuale senese e fiorentino: letterati, musici, poeti le dedicavano le proprie opera mentre Isabella svolse un importante ruolo di patronage femminile, incoraggiando la carriera professionale di Maddalena Mezari, detta Casulana, celebre madrigalista, che le dedicò le sue composizioni. Dopo la sua morte tuttavia l’immagine di Isabella fu manipolata dagli avversari dei Medici per motivi politici e soltanto recentemente gli studi condotti da Elisabetta Mori, hanno permesso di ribaltare il giudizio di donna dissoluta, affermando al contrario il suo ruolo primario alla corte fiorentina. Camilla Martelli, moglie morganatica di Cosimo I, subì un trattamento violento e costrittivo subito dopo la morte del granduca da parte del successore Francesco I de’ Medici: rinchiusa prima alle Murate e poi nel monastero di Santa Monica, affrontò negli anni sofferenze e privazioni. La sua vicenda si collega a quanto accadde qualche anno dopo a Livia Vernazza, moglie di don Giovanni de’ Medici; rimasta vedova dovette fronteggiare la dura azione delle reggenti Maria Maddalena d’Austria e Cristina di Lorena, che mirava ad escluderla dall’eredità dinastica. Il dibattito condotto da Assunta Petrosillo, Elisabetta Stumpo e Roberta Castelli, racconta la vicenda emblematica di queste giovani donne, intrappolate all’interno del ruolo politico e di genere nello scacchiere politico italiano della seconda metà del Cinquecento.
Evento organizzato da
Informazioni per il pubblico
Capienza massima: 88 posti
Modalità di partecipazione
Gratuita
Destinatari
Per tutti