Intervista a Najwa Wheba
Intervento di Vanessa Nakate (in collegamento dall’Uganda)
Talk con Angelica De Vito, Giorgia Linardi e Rosi Braidotti (in collegamento da Utrecht)
Conduce Annalisa Camilli
Najwa Wheba è la prima donna portavoce del Consiglio presidenziale della Libia, l’istituzione tripartita che ricopre le funzioni di capo di Stato a Tripoli, riconosciuta dall’Onu. Giornalista radiotelevisiva, ha scritto anche di migrazione lungo la rotta del Mediterraneo. Nominata portavoce nell’aprile 2021, ha annunciato l’avvio della prima Commissione di riconciliazione in Libia. È questo il tema dell’intervista con Annalisa Camilli, giornalista per Internazionale, dove si occupa di attualità e in particolare di immigrazione.
Secondo l’Organizzazione mondiale per le migrazioni, “i migranti ambientali sono coloro che a causa di improvvisi o graduali cambiamenti ambientali, che colpiscono negativamente la loro vita o condizioni di vita, sono obbligati a lasciare la propria abitazione, temporaneamente o in modo permanente, e che si spostano in un’altra area del proprio paese o all’estero.” Fattori come crescita della popolazione, povertà, sicurezza umana e conflitti rendono difficile calcolarne con precisione il numero. L’OIM prevede che entro il 2050 potrebbero esserci dagli attuali 44 a 216 milioni di migranti climatici. Ce lo racconta in una testimonianza video Vanessa Nakate, ambientalista e Unicef Goodwill Ambassador.
Ed è questo il tema del talk che, moderato dalla giornalista Annalisa Camilli e con una introduzione di Rosi Braidotti, filosofa e teorica del femminismo, coinvolge Angelica De Vito, UN Diplomatic Advisor e Fulbright Scholar alla Pace University of New York, e Giorgia Linardi, portavoce della Ong Sea-Watch in Italia.