Le ricerche di questo volume (L’Asinod’oro edizioni) fanno emergere che fin dalle prime sculture, da Orfeo e
Euridice, attraverso i gruppi di Amore e Psiche, fino alle figure danzanti o alle Tre Grazie, Canova è affascinato da una figura femminile che, affrancata dal modello, sembra corrispondere a una sua propria immagine interiore, inventata anche a partire da una lettura non canonica dei classici, debitamente provata dagli autori.
L’incessante ricerca formale non è solo bellezza freddamente neoclassica, come alcuni critici nei secoli hanno voluto insinuare, ma scaturisce dall’unione di affetti e movimenti del corpo: nel loro meticoloso e intensamente fisico processo di lavorazione, le mani rendono i marmi materia viva e nella scultura confluisce tutto il vissuto affettivo dell’artista. A tale ispirazione contribuisce la frequentazione non solo dei sovrani e delle élites di tutta Europa, ma anche dei quartieri romani – le cui danze popolari ritornano negli schizzi preparatori – o dei teatri delle maggiori città italiane (fra cui Firenze), dove Canova è sensibilissimo ascoltatore di opere in musica e osservatore dei balletti, i cui ritmi entrano nelle sue linee compositive. Altrettanto importanti furono i contatti con artiste, nobildonne e intellettuali dell’epoca, che incarnavano la nascita di un nuovo e moderno universo femminile. La farfalla trattenuta da entrambi gli amanti in Amore e Psiche stanti lo racconta.
Evento organizzato da
Anna Maria Panzera, Marina Longo, Alessandro Carlevaro
Informazioni per il pubblico
L’evento sarà gratuito e senza prenotazione, con ingresso fino a esaurimento posti.
Modalità di partecipazione
Gratuita
Destinatari
Per tutti