CORTIGIANA, INFERMIERA E INGEGNERA – LECTIO DI STEFANO BARTEZZAGHI

di Linda Pedraglio per Fenysia Live

Abbiamo fatto due chiacchiere con uno dei più noti prestigiatori del linguaggio, Stefano Bartezzaghi, che insieme al fratello Alessandro porta avanti una tradizione di famiglia, l’enigmistica. Stefano Bartezzaghi è anche un semiologo e, in occasione del Festival, terrà una lectio su gli usi sessisti della lingua, smascherandone i meccanismi profondi.

Nel libro “Non se ne può più” con un gioco linguistico molto efficace esemplifica gli usi sessisti della lingua italiana. Da dove nasce l’idea?

Il gioco stava nel mostrare la differenza di connotazione di alcuni termini a seconda che fossero declinati al maschile o al femminile, ad esempio “il cortigiano/ la cortigiana”, “un uomo di strada/ una donna di strada”, “un professionista/ una professionista”. Quindi mi sono chiesto quale immagine della donna abbia reso possibile questo gioco linguistico. Paola Cortellesi ne ha tratto un monologo (molto divertente, in effetti), che ha recitato ad apertura della Cerimonia dei David di Donatello sulla scia delle denunce contro le discriminazioni e le molestie sulle donne nel mondo del lavoro.

Il suo testo ha un intento di denuncia?

Il contributo che io posso dare come professore è più neutro e indipendente da quello che ritengo personalmente. Da studioso che si occupa di linguaggi, vorrei provare a mostrare come agiscono alcuni stereotipi all’interno della mentalità e della lingua. La linguistica ci spiega in modo oggettivo come funzionano questi termini e il motivo per cui sembrano strani all’orecchio fino a sembrarci inaccettabili.

Perché ci sembrano inaccettabili?

Ogni parola nuova potenzialmente ci disturba. Pensiamo a “infermiera” e “ingegnera”, sono vocaboli assonanti, eppure l’uno suona bene e l’altro meno. È questione di abitudine, ma non si parla soltanto di abitudine all’orecchio quanto di abitudine a vedere donne che fanno certe professioni, una volta riservate ai soli uomini.

È lo sguardo maschile a determinare il sessismo della lingua?

Ovviamente parlerò dal punto di vista maschile, cercando di spiegare quale possa essere per un uomo lo sconcerto che provoca l’uso di alcuni vocaboli volti al femminile. Bisogna dire, però, che lo sconcerto e il fastidio di fronte a questi cambiamenti della lingua sono condivisi dal mondo maschile, quanto da quello femminile. Penso a Franca Leosini che giusto pochi giorni fa ha definito orribili parole come “sindaca”, “ministra” e così via.

La sua lectio inizia con una domanda. Ma quindi cosa ci andavano a fare le donne di mondo, a Cuneo?
È un riferimento a una storica battuta di Totò, ma la risposta la scoprirete venendo alla lectio.

COSA CI ANDAVANO A FARE LE DONNE DI MONDO, A CUNEO?
Lectio di Stefano Bartezzaghi

SABATO 22 SETTEMBRE – ORE 18
Spazio Alfieri
Via dell’Ulivo, 6

INGRESSO GRATUITO CON PRENOTAZINE OBBLIGATORIA

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La scuola di Linguaggi Fenysia
si trova a Firenze  in via de’Pucci, 4