“E’ un bel periodo per essere donna”. Così esordisce Annalisa Monfreda nella prefazione di Donne come noi, lavoro a 34 mani realizzato dai giornalisti di Donna Moderna in occasione del trentesimo anniversario della fondazione del settimanale. Se si tralascia il fatto che siamo ancora ben lontani dalla parità di retribuzione e che il numero dei femminicidi in Italia è ancora spaventosamente alto, si può davvero affermare che essere donna, in questo periodo storico, fa meno paura rispetto al passato.
Si perchè diciamocelo, di battaglie ne abbiamo vinte tante, abbiamo raggiunto obiettivi e diritti che solo qualche decennio fa non avremmo potuto lontanamente sognare, ci si sono spalancate porte e opportunità incredibili. Forti di queste vittorie, abbiamo però bisogno ancora oggi di qualcuno che ci mostri coraggiosamente come prendere di petto la vita e le sfide quotidiane di cui è costellata. La narrazione aiuta la conoscenza e la condivisione, e su questi due pilastri si basano i racconti di 100 donne italiane, di 100 donne come noi. È quasi impossibile non lasciarsi trascinare dall’entusiasmo e dall’esempio di queste nuove eroine nostrane, indossare i loro abiti e gioire con loro per ogni sfida accettata e portata a termine. Donne che combattono, donne di frontiera, donne che sfidano il destino, che lottano per un mondo migliore e ci fanno sognare. Sono questi i titoli delle cinque parti in cui è diviso il libro, categorizzazioni che rinchiudono al loro interno tutti i diversi aspetti di quel caparbio e meraviglioso mondo che è l’universo femminile.
Donne come noi insomma, che ci somigliano, che incrociamo tutti i giorni per strada o salutiamo educatamente in ascensore, ma che hanno saputo fare delle proprie vite un gioioso inno alla straordinaria bellezza della normalità di avere un cassetto pieno di sogni.
C’è Clara, che lotta ostinatamente per portare il cinema a Salina, piccola isola delle Eolie, dove quell’immenso scrigno di cultura che è il grande schermo non è ancora arrivato. Leggiamo di Eugenia, nota come “la preside di ferro”, una Margaret Thatcher di Caivano, tra Napoli e Caserta, che si batte per la legalità in difesa dei minori all’istituto Viviani-Papa Giovanni, ubicato nel Parco Verde, una delle piazze di spaccio più grandi d’Europa.
Incontriamo Giorgia, sopravvissuta a una pasticca di ectasy che le ha spappolato il fegato e che ora va in giro a raccontare la propria storia per allertare i giovani sulla pericolosità delle droghe. Facciamo amicizia con Daniela, che utilizza gli scarti dell’agricultura per trasformarli in materiale da costruzione non inquinante per lasciare un mondo migliore e un ambiente più sano ai suoi figli. Ci lasciamo trasportare dall’estro e dalla creatività di Francesca, creatrice degli uccelli e dei maialini di Angry Birds. Storie piene di ispirazione dalle quali prendere spunto per riuscire a superare quei limiti che pensiamo di avere. Un’iniezione di positività e stima nelle nostre capacità che a volte non riusciamo a vedere. Perchè ora come non mai essere donna è un’opportunità, non un ostacolo.
DONNE COME NOI. 100 STORIE DI ITALIANE CHE HANNO FATTO COSE ECCEZIONALI.
Pubblicato da Sperling & Kupfer
Modera Annalisa Monfreda e con la partecipazione di Patrizia Caraveo, Annie Féolde e Paola Zukar.
Domenica 23 ore 11.30
Terrazza della Biblioteca delle Oblate
Via dell’ Oriuolo, 26, Firenze