L’arte e le carte di Caterina Bueno

Visite guidate gratuite con prenotazione obbligatoria. Prenotati qui

La visita mostrerà alcuni aspetti del rapporto di Caterina Bueno con la sua famiglia,  la sofferta scelta di abbandonare gli studi ed alla luce di ciò cercherà di comprendere le ragioni che la spinsero a intraprendere in età giovanissima il suo percorso artistico e di ricerca nel mondo della canzone popolare italiana – un percorso con sorprendenti affinità con le finalità del nostro istituto. La visita mostrerà, infatti, come Caterina, nata a Fiesole il 2 aprile 1943, dall’unione tra la scrittrice ginevrina Julia Chamorel e lo spagnolo Xavier Bueno, che appartenne al movimento dei pittori moderni della realtà, partendo dal proprio interesse per il dialetto fiesolano e fiorentino, sia passata a poco a poco a recuperare ed a far conoscere anche fuori dall’Italia il grande bagaglio allegorico della musica popolare toscana, che tante contaminazioni ebbe con la nostra cultura alta. Tutto ciò andando, però, oltre un interesse puramente estetico e raccontando anche la durezza della vita del popolo, come nel rispetto Tutti mi dicon Maremma Maremma. Tale componimento, infatti, presentato nel primo spettacolo importante a cui ella abbia partecipato dal titolo Bella ciao al Festival dei due Mondi di Spoleto del 1964, col Nuovo Canzoniere Italiano, conteneva sia degli elementi di protesta legati al problema dell’emigrazione che il verso “Ma a me pare una Maremma Amara”, espressione della rivolta femminile. Del resto, anche nella visione di Martin Luther King sottesa allo storico discorso pronunciato nel 1963 I have a dream l’arte era vista come una specie di terapia contro la sofferenza umana generata dalle ingiustizie, come risulterà dall’altro suo discorso di apertura del Jazz Festival di Berlino pronunciato nel settembre 1964. E non a caso tutto il patrimonio di canzoni e storie raccolte da Caterina sarebbe venuto a riconnettersi  al lavoro di altre studiose, con le quali avrebbe realizzato vari spettacoli e cercato di precostituire la sua eredità da trasmettere alle nuove generazioni.

 

Archivio di Stato di Firenze

Archivio di Stato, Viale della Giovine Italia, Firenze, FI, Italia

In collaborazione con: