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A metà Ottocento, il medico Ignaz Semmelweis (1818-65) intuì la causa della febbre puerperale, che uccideva un numero elevatissimo di donne che partorivano in ospedale. Semmelweis trovò una soluzione molto semplice: impose ai suoi Colleghi di lavarsi le mani, dopo aver fatto un’autopsia e prima di visitare una donna, e le morti diminuirono. Nessuno, però, volle dare credito a questa teoria, che metteva sotto accusa medici e ospedali: fu licenziato e morì pazzo.
Questa drammatizzazione si svolge nel luogo deputato, da sempre, alla cura dei bambini abbandonati, l’Istituto degli Innocenti, che gestì, per un periodo, anche l’amministrazione del vicino Ospizio di Orbatello, dove venivano ricoverate le “gravide occulte”, su cui si esercitavano le allieve ostetriche.
Le sole gravide legittime, povere e inferme erano ricevute, invece, nella “camera di San Filippo Neri”, in Santa Maria Nuova, dove aveva sede anche la Scuola di Ostetricia.
Tre Istituzioni, strettamente legate nelle funzioni e urbanisticamente vicine, sono state teatro di un capitolo cruciale della storia della maternità.
Con Antonio Fazzini, Gabriele Giaffreda, Donatella Lippi e Pier Paolo Pacini.
Salone Poccetti del Museo degli Innocenti
Museo degli Innocenti, Piazza della Santissima Annunziata, Firenze, FI, Italia