È mai esistita una scrittura poetica “femminile”? In occasione dell’Eredità delle Donne alla Scuola Fenysia di Firenze Eleonora Pinzuti e Alba Donati hanno tentato di rispondere a questa domanda nel monologo a due voci “Le Sconosciute”, una rilettura delle opere di alcune grandi poetesse italiane dell’Ottocento e del Novecento, dimenticate e tacitate a causa della difficoltà di collocarle all’interno d’un preciso canone stilistico.
Il quesito sorge spontaneo: cosa s’intende per poesia “femminile”? Quali sono le caratteristiche stilistiche che la tradizione letteraria riconosce come propriamente “femminili”? Una cosa è certa: esistono dei temi prediletti dalle scrittrici, filtrati dalla loro esperienza di vita in un periodo storico in cui la loro parola, ancora lontana dall’empowerment contemporaneo, riecheggiava sullo sfondo dei celebri versi maschili.
Da Annie Vivanti – poetessa vissuta in molti paesi, dallo stile diretto e fortemente pragmatico – a Daria Menicanti e Nella Nobili – la prima legata al poeta Sereni, la seconda formatasi da autodidatta alternando uno studio appassionato delle lingue al lavoro in fabbrica – il monologo a due voci di Donati e Pinzuti riporta alla luce la poetica ironica e tagliente di queste poetesse, tentando di sfatare il falso mito secondo cui le donne si contraddistinguono per uno stile intimistico, sensibile, capace solo di riflettere lo spettro d’una vita vissuta interamente tra le mura di casa.
Un pregiudizio, certo, che ha finito con il generalizzare attorno a un così vasto registro di stili ed esperienze, tralasciando aspetti decisamente non secondari quali la particolarità e la musicalità del verso, e la qualità dei contenuti e delle immagini. Un vero e proprio patrimonio letterario perduto tra schiere di uomini-poeti che avanzano, i cui nomi spiccano dalle librerie con una certa baldanza, forti di una società che non cessa di sostenerli e di premiarli, anche a scapito di chi è ben più meritevole.
L’incontro non si è limitato a valorizzare le opere di quelle poetesse oramai decedute e finite nell’oblio della memoria letteraria italiana. Donati e Pinzuti sono andate oltre, spaziando secolarmente tra autrici vissute in tempi più remoti e altre più contemporanee, alcune delle quali sono tuttora in vita. Tra queste ultime, Marina Mariani, Mariella Bettarini e Anna Cascella sono solo alcune delle scrittrici “sconosciute” di stampo moderno, maturate in un contesto letterario che iniziava a riconoscere il valore della poesia “femminile” solo a partire dagli anni Settanta.
Un bell’evento per tutti gli appassionati di poesia mossi dal desiderio di conoscere “nuove” e appassionanti voci letterarie. Gli spettatori sono stati coinvolti emotivamente al punto da volersi fermare oltre l’orario; molti sono stati i commenti e i tentativi di esegesi dei presenti, coordinati dal duo Donati-Pinzuti, così come tanti sono stati coloro che hanno preso appunti per segnarsi, in piccoli pezzi di carta improvvisati, i nomi e le opere delle scrittrici citate.
La scuola di Linguaggi Fenysia
si trova a Firenze in via de’ Pucci, 4