Il segreto di Gostanza, la strega di San Miniato

“resto un’umile filatrice.. ma sono sempre io che tengo ancora stretto fra le dita quel filo tenace che dischiude la soglia del mio giardino” così, nel racconto, si accommiata Gostanza. E il suo è un giardino speciale di erbe e meraviglie che la “maliarda” di Libbiano riesce a mantenere vivo e fertile anche sotto la tortura inflittale dai frati del Sant’Uffizio. Un intenso dialogo tra nonna (Gostanza) e nipote (Dianora), arricchito e movimentato da inedite e puntuali performances musicali e coreutiche, è l’ossatura di questo reading che, sullo sfondo di un immaginario sabba, mette in scena la vicenda storicamente definita negli atti di un processo per stregoneria del 1594 a San Miniato. Gostanza da Libbiano, con la sua rustica forza narrativa, al pari di una Sherazade de “Le mille e una notte”, lotta disperatamente per la vita, difende sé stessa e la sua “fede” autentica nell’esperienza e nella forza della natura: “a me non me n’è mai morte di creature!” risponde sprezzante a chi l’accusava per la sua opera di levatrice. La pièce testimonia la sua caparbia e mite resistenza, sempre solidale con le altre sventurate a lei simili, contro la barbarie e la stoltezza di quell’autorità sessuofobica capace di opprimere il corpo femminile esercitando su questo “senza misericordia” i crudeli dettami del “Malleus maleficarum”. Tuttavia, grazie alle meraviglie del suo giardino incantato, sarà Gostanza la “fila-leva-trice-strega”, la protagonista di un inedito finale della storia!

Informazioni

Evento organizzato da: Simone Bellucci
Informazioni per il pubblico: Accesso libero. E-mail per informazioni: [email protected] .
Ingresso: Gratuita
Destinatari: Per tutti